Qualità, il ricamificio di Bologna unisce le tradizioni indiana e italiana per creare pezzi di artigianato irripetibili cercati dall’alta moda e dalle celebrità
Da Mumbai a Bologna, quasi quarant’anni di ricami preziosi e rari, di pezzi di moda unici nati dalla passione per la bellezza e per l’artigianalità. È la storia del ricamificio Chanakya, nato nel 1986 in India, a Mumbai, dalla mente visionaria di Vinod Shah, che ne ha trasmesso l’eredità ai due figli Karishma e Nehal. La maestria di Chanakya è poi approdata in Italia, arrivando a Bologna nel 2002: «Ho incontrato Karishma per le strade di Bologna, quando in India Chanakya era già un grande ricamificio con moltissimi ricamatori e dipendenti», racconta Beatrice Parini, amministratrice delegata di Chanakya Italia. «Insieme a Karishma abbiamo deciso di aprire un piccolo showroom proprio a Bologna, con l’intento di far conoscere la realtà dell’azienda in Europa e ampliare il portfolio clienti. Inizialmente eravamo solo due ragazze a lavorare nello showroom, poi abbiamo iniziato a girare per l’Europa per far conoscere i nostri prodotti. Poi, con il tempo, siamo cresciute: oggi siamo un team di sette persone e il nostro piccolo showroom è diventato di circa 400 metri quadrati, fino ad arrivare al 2019, quando abbiamo aperto un ricamificio qui a Bologna che oggi è composto da quaranta donne di tutte le età».

Lavoro di qualità
E così nei laboratori bolognesi di Chanakya si continuano ogni giorno a ricamare a mano pezzi di artigianato irripetibili e richiesti dai più grandi marchi del settore del luxury in tutto il mondo, anche grazie all’unione dell’esperienza italiana con la lunga tradizione manufatturiera indiana: «Per un periodo ci siamo dedicate a un mercato vasto, che comprendeva anche il pronto moda. Poi però – spiega la CEO – abbiamo deciso di intraprendere un’altra strada e di mettere il nostro tempo, la nostra passione e la nostra esperienza esclusivamente al servizio dell’alta moda». In effetti, tutti i prodotti che vengono progettati e realizzati dal ricamificio Chanakya sono il risultato di un lavoro lungo, lento e meticoloso: «Alcuni ricami – spiega Beatrice Parini – richiedono anche fino a 800 ore per un capo e per tutti è indispensabile un’attenzione ai dettagli maniacale. Tutto questo deve essere unito alla prontezza e alla serietà nel rispetto preciso dei tempi delle consegne». Tutte cose, queste, che Chanakya dimostra da sempre di saper garantire ai suoi clienti, che da parte loro continuano ad avere estrema fiducia nella qualità e nel saper fare di questo ricamificio: tra i clienti di Chanakya si trovano infatti, oltre ai grandi marchi di moda, anche celebrità, principesse e altri personaggi importanti, che da tutti i continenti si rivolgono a questa azienda per ottenere pezzi unici da usare sui red carpet, magari per gli Oscar o per altre occasioni speciali.
Il progetto
Ma l’eccellenza di Chanakya non si esprime solo nei linguaggi della moda: «Per noi il ricamo è una forma d’arte, proprio come il disegno, l’architettura o la pittura e stiamo cercando di far capire a più persone possibili la correlazione tra arte e ricamo. Per questo – racconta Beatrice Parini – abbiamo collaborato con un gruppo di artisti e abbiamo costruito un progetto, interamente seguito da Karishma, che, in aprile, verrà esposto per sei mesi come evento collaterale alla Biennale di Venezia. Si tratta di opere d’arte interamente ricamate a mano».
Il progetto l’azienda è prossima ad aprire una vera e propria accademia nellà città delle torri
Una scuola per imparare: i segreti di un’arte millenaria
Tra gli ultimi progetti di Chanakya, uno dei più significativi è sicuramente quello che prevede la creazione di una scuola di ricamo a Bologna. «La scuola ancora non ha visto la luce, ma abbiamo già individuato la sede e siamo a buon punto con i preparativi necessari. Insomma, è in dirittura d’arrivo», assicura Beatrice Parini.

Stili e tecniche
Sarà una scuola di ricamo a mano in cui gli allievi potranno apprendere dalle professioniste Chanakya tutte le migliori tecniche, oltre che le più difficili, per realizzare a mano capi unici, come ad esempio quella francese del microuncinetto, che risale al 1800 e che oggi «sanno padroneggiare in pochissimi – continua la CEO – Desideriamo che questa scuola venga riconosciuta anche dalla Regione e che possa rilasciare attestati, così da dare ai ragazzi anche la possibilità di intraprendere questa carriera, che è fatta di attenzione alle innovazioni ma sempre nel segno dell’artigianalità»
Impegno
Certo, è bene che chiunque decida di intraprendere questo percorso sia consapevole della sua difficoltà: «Il nostro è un lavoro bellissimo, ma è anche estremamente faticoso. Si passano otto ore sedute al telaio ed è richiesta per tutto il tempo una grande concentrazione. Tutte caratteristiche che accomunano la professionalità delle ricamatrici, tutte donne, di Chanakya Italia». D’altra parte, Chanakya ha già alle spalle un’esperienza di scuola: «In India, dove i ricamatori sono tutti uomini, già dal 2016 abbiamo aperto a Mumbai la Chanakya School of Craft: è la prima scuola in cui a ricamare ci sono anche le donne. Questo è un aspetto molto importante per noi, perché ci teniamo a fornire loro gli strumenti per l’indipendenza e dell’emancipazione, prima di tutto economica, attraverso l’insegnamento dell’arte e il mestiere del ricamo».
Alla scoperta dell’archivio di capi e tessuti vintage
Il ricamo a mano è un lavoro lento e prezioso, che inizia molto prima della fase manufatturiera: «Tutto il nostro campionario è studiato meticolosamente. C’è un lungo processo preliminare fatto di ricerca dei materiali, di studio dei colori, delle forme, dei tessuti. E poi l’approvvigionamento dei materiali, alcuni dei quali estremamente preziosi, come l’oro. Potrei dire che ogni ricamo che richieda cento ore di lavorazione ne ha alle spalle almeno altrettante solo di ricerca», spiega Beatrice Parini, CEO di Chanakya Italia. Oltre al campionario che viene solitamente mostrato ai clienti, Chanakya ha a disposizione anche un ricco archivio di capi e tessuti vintage, un vero e proprio tesoro che ospita pezzi che vanno dal Settecento fino agli Anni ’90: «Inizialmente ci eravamo concentrati solo sul ricamo. Adesso questo “archivio” è un luogo in cui sono presenti articoli estremamente preziosi di vario genere. Che siano cappelli, borse, coprispalle, fermacapelli o antichi pezzi di stoffa, sono tutti pezzi di grande valore storico e artistico».

Fonte: la Repubblica